La storia la sappiamo tutti, è il 1998 con il ritorno di Jobs arrivano le idee che riporteranno la Apple ai fasti dei primi anni e oltre, molto oltre, fino al boom - che non tutti condividiamo ma ci inchiniamo alle strategie di mercato - dell'iPod, iTunes e iPhone.
La prima di queste idee fu proprio nel 1998 il rivoluzionario iMac: via l'ormai quasi inutilizzato drive, arrivano le interfacce standard USB e Ethernet e il modem integrato. Jobs "sente" che sta' iniziando la vera era internet e cosi nasce l'internet computer: l'iMac appunto.
Se volete a questo proposito vi segnalo il bellissimo articolo di Lamberto Mandelli su MaCity . Io voglio ricordare l'evento con la copertina di MCmicrocomputer di ottobre 1998 con la prova dell'iMac appunto.
E' stato il mio primo articolo vero su MC, rivista con la quale all'epoca collaboravo proprio come esperto Macintosh.
All'interno un trafiletto "filosofico" del grande Corrado "NightGaunt" Giustozzi, che con un po' di ironia e un po' di scetticismo disquisisce su due cose importanti:
- "nessuno può realizzare tre rivoluzioni". Un tempo "Nessuno" era Ulisse, ora "Nessuno" è il grande Steve che non solo con l'iMac ha dato il via alla rivoluzione stilistica dei computer che fino allora erano parallelepipedi grigi e insignificanti, ma di rivoluzione ne stava preparando una quarta con l'iPod e iTunes e poi ancora con una probabile quinta che è quella che stiamo vivendo con l'iPhone;
- nella seconda riflessione Corrado giustamente ammonisce Apple per il vetusto Mac OS e quasi come se avesse un presagio, sprona Jobs ad accelerare i tempi dell'OS X, "per far vivere la filosofia Mac per molti anni".
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