mercoledì 20 agosto 2008

“Mors tua vita mea”

E' costata la "vita" a un bellissimo Macintosh Plus, ma ne valeva la pena.
Oggi mi sono travestito da "piccolo riparatore" e mi sono avventurato a far ripartire il Macintosh 128 che avevo "ucciso" qualche giorno fa nella fretta di vederlo acceso.
Nei giorni scorsi ero riuscito per pochi euro a recuperare un Macintosh Plus su eBay, senza tastiera e mouse, e quindi da sacrificare. Sapevo che l'operazione era più o meno semplice in quanto il Plus aveva la stessa scheda di alimentazione del 128/512 - infatti all'epoca dell'uscita la Apple propose un upgrade a Plus con la sostituzione della scheda madre e dell'involucro posteriore del computer in quanto la nuova SCSI aveva un po' cambiato la posizione dei connettori di interfaccia - ma si sa, quando le cose sembrano semplici, il diavolo ci mette sempre le corna e cosi... sulla scheda del Plus c'è il connettore che va al tubo catodico che è completamente fuso e neanche si riesce a staccare il cavo.
Da "piccolo riparatore" passo a "piccolo elettronico" con pazienza e cautela dissaldo il connettore e recupero quello sulla scheda da 110V originale del 128K sostituendolo.
Rimonto il tutto, ricollego i cavi e con molto timore ricollego l'alimentazione ... questa volta il Macintosh invece di fare BANG fa DIII... (beh è difficile da scrivere l'inconfondibili start-up sound dei primi Mac :-D ) e sul Monitor ecco comparire il dischetto con il "?" lampeggiante. Che sollievo.
Prendo il dischetto con il System e il Mac Paint e ... ECCOLO QUI.
Beh oltre l'emozione di rivederlo acceso concedetemi anche quella di avergli ridato vita!! ed ora è anche a 220V e in più ho da parte un drive interno da 800K e una scheda logica del Plus, pezzi di ricambio che fanno sempre comodo.
Con il case del Plus ho in mente un bel progettino... no no tranquilli non lo violenterò trasformandolo in un acquario quello che ho in mente è molto più folle, chi ci sarà vedrà. Intanto godetevi questo rudimentale "hello"

lunedì 18 agosto 2008

10 anni di iMac

La storia la sappiamo tutti, è il 1998 con il ritorno di Jobs arrivano le idee che riporteranno la Apple ai fasti dei primi anni e oltre, molto oltre, fino al boom - che non tutti condividiamo ma ci inchiniamo alle strategie di mercato - dell'iPod, iTunes e iPhone.
La prima di queste idee fu proprio nel 1998 il rivoluzionario iMac: via l'ormai quasi inutilizzato drive, arrivano le interfacce standard USB e Ethernet e il modem integrato. Jobs "sente" che sta' iniziando la vera era internet e cosi nasce l'internet computer: l'iMac appunto.
Se volete a questo proposito vi segnalo il bellissimo articolo di Lamberto Mandelli su MaCity . Io voglio ricordare l'evento con la copertina di MCmicrocomputer di ottobre 1998 con la prova dell'iMac appunto.
E' stato il mio primo articolo vero su MC, rivista con la quale all'epoca collaboravo proprio come esperto Macintosh.

All'interno un trafiletto "filosofico" del grande Corrado "NightGaunt" Giustozzi, che con un po' di ironia e un po' di scetticismo disquisisce su due cose importanti:
- "nessuno può realizzare tre rivoluzioni". Un tempo "Nessuno" era Ulisse, ora "Nessuno" è il grande Steve che non solo con l'iMac ha dato il via alla rivoluzione stilistica dei computer che fino allora erano parallelepipedi grigi e insignificanti, ma di rivoluzione ne stava preparando una quarta con l'iPod e iTunes e poi ancora con una probabile quinta che è quella che stiamo vivendo con l'iPhone;
- nella seconda riflessione Corrado giustamente ammonisce Apple per il vetusto Mac OS e quasi come se avesse un presagio, sprona Jobs ad accelerare i tempi dell'OS X, "per far vivere la filosofia Mac per molti anni".

Qualche bel gadget

In una collezione che si rispetti, non possono mancare dei gadget a tema. In un precedente post ho già parlato e fotografato la Samsonite Apple con annesse penne e matite e il MelOrologio.
Oggi voglio mostrarvi varie cosette messe da parte negli anni e arricchite oggi con un bellissimo e colorato Orologio Apple Raibow con centurino marchiato Mac OS.
C'è poi la Apple Cup che non abbandona la mia scrivania fin dal 1986 quando la comprai al MacWorld di San Francisco (a proposito Nicky Sgarra se leggi... io sto' aspettando ancora le foto di quel MacWorld) e gli immancabili pin che tanto ci piaceva sfoggiare sulle nostre giacche.
Chiudiamo con una bella serie di adesivi, dai primi con il vecchio logo agli ultimi, bianchi, senza più la scritta Apple Computer. Tra questi anche due adesivi "gommosi" in rilievo che non mi sembra di aver visti nei computer distribuiti in Italia.





mercoledì 6 agosto 2008

Che emozione... che rabbia... che tristezza


Macintosh e drive esterno 400KB

Nella vita ci sono tante cose che provocano emozioni forti, cose meravigliose come la nascita di un figlio, cose tristi come il ricordo di un divorzio e una separazione, ma qualche volta ci sono anche emozioni più frivole date da cose meno serie, come il riaccendere un Macintosh M0001 (cioè il primo) con il suo drive esterno da 400K.
Quel beep, quel monitor a pixel bianchi e neri, quel piccolo Mac con la faccina sorridente e poi... il fatidico e amichevole "Benvenuti in Macintosh".
Questa piccola e frivola emozione io la stavo per provare oggi.
Eccolo appena arrivato dagli USA. La sua piccola tastiera con il cavo spiralato, che tanto ricorda la nuova essenziale Wireless Aluminium Keyboard, il suo mouse dall'interminabile cavo, quel drive da soli 400K che non tutti ricorderanno, in un solo dischetto conteneva il System, MacWrite (o MacPaint) e lo spazio per qualche documento.
400K ci pensate? lo spazio che oggi si occupa solo per le info su un file. Si dice che le nuove esigenze di "compattare" per far entrare le stesse routine di OS X nei nuovi iPhone, porterà finalmente Snow Leopard e le sue Applicazioni a occupare molto ma molto meno spazio, a quando una pulizia e compattazione del codice come quei tempi quando i MegaByte erano un sogno e di GigaByte se ne parlava solo sui MainFrame?
Comunque dicevo... stavo provando questa piccola emozione... apro la scatola come fosse quella di 24 anni fa, wow, ci sono anche i manuali originali e le cassette audio con i Tour!!!
Presto presto ... sfila , sproteggi, installa attacca il cavo, click... BANG!!!
Troppa fretta... il povero Mac americano era a 110 Volts.
Ora è li poverino, muto, silenzioso, buio.
Spero sia solo questione di fusibile... spero... spero...
Dio che rabbia!!!!